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Tuesday, July 28, 2009

ONDE SULLE SPONDE



POSEIDON
Sottotitolo: Il ritorno dei B-Movies...finalmente!
C'era un tempo in cui Hollywood sfornava i famigerati film di serie B. Piccoli gioielli che non avevano altra ragion d'essere se non quella di intrattenere lo spettatore: plot semplicissimi, cattivi ultra monolitici, effetti speciali divertenti, battute ad effetto. Punto. Non pretendevano di indagare la psiche umana, e non si facevano portavoci di correnti o linee di pensiero. Si usciva dal cinema dicendo "ma che stronzata!", però in cuor nostro eravamo sazi e soddisfatti come dopo una cena con vecchi amici. Prodotti mediocri, confezionati dignitosamente, erano oggetti artigianali di indiscutibile fascino.
Poi improvvisamente la "produzione media" smise di funzionare.
 
Dopo La Tempesta perfetta e Troy (facilmente uno dei film più terrificanti e pretenziosi del nuovo millennio), riuscire a nutrire ancora qualche speranza (men che meno stima) nei confronti di Wolfgang Petersen era una mera utopia. Così sono partito con aspettative decisamente basse.
E invece che piacevole sorpresa!
Poseidon riesce non deludere per il semplice motivo che mantiene le sue promesse: offrire spettacolo e intrattenimento. Niente di più niente di meno. Certo, se entri in sala aspettandoti tensioni psico-sociologiche alla Ingmar Bergman potresti "vagamente" rimanere deluso, ma sospendendo il giudizio, il film conquista e coinvolge, se non altro non annoia.
La sequenza d'apertura del disastro mostra notevole potenza, e sebbene l'uso massiccio degli effetti digitali rischi di appiattire l'intensità realistica dell'evento, alcuni momenti o anche singole inquadrature sono di grande impatto. Molte cadute di tono, una certa ripetitività nella struttura del racconto (ma non disturba), e alcune situazioni piuttosto ridicole ed involontariamente esilaranti. Ma si sa, il B-Movie è anche questo.
La sceneggiatura è quella che è, serve unicamente per mandare avanti il racconto, che stranamente ma fortunatamente scorre via veloce e rapido: appena un'ora e mezza di film (contro le quasi 3 devastanti ore di Troy). Ripeto il mio appello alle case cinematografiche: FATE DURARE DI MENO I VOSTRI FILM!! LE DIMENSIONI NON CONTANO!!!!
Gli attori non sono malvagi (bravo Josh Lucas), e i personaggi nella loro bidimensionalità acquistano un certo valore iconico: la clandestina messicana, il belloccio vigliacco ma che si sacrifica, la bella innocente verginella, il vecchio (gay) suicida..insomma, le tipiche macchiette da disaster movie, ma tutt'altro che fastidiose.
La regia è come sempre inesistente, anche se di mestiere: nessuna pretesa autorale, nessun tentativo di indagine psicologica (che si sarebbe trasformato in errore se poi il regista non fosse stato in grado di reggerla lungo tutto l'arco del film, come in Troy).
Tecnicamente il film è buono (ma non ottimo) e sinceramente non riesco a capire dove abbiano speso tutti quei soldi del budget (mi pare addirittura 150milioni di dollari): le scenografie sono quasi tutte digitali, e quelle effettivamente costruite non sono sensazionali (molto meglio quelle dell'originale L'Avventura del Poseidon).
 
Insomma, il film è sicuramente un'opera di serie B. Stupida e americana, fracassona e giocattolosa, divertente e inutile. La si dimentica in un paio di minuti, ma per la sua durata riesce a riempire la nostra pancia e i nostri occhi. Cosa volete di più dal cinema estivo?!
 
 
VOTO: C
 


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