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Friday, July 31, 2009

LOVEPRIDE



Orgoglio e Pregiudizio

Il sole sorge sulla splendida campagna inglese. La rugiada bagna l'erba tenera, i raggi del sole passano attraverso i frassini, le quercie, i lecci selvaggi. Le oche ancora dormono sulle rive del lago, la terra è nera e umida, gli uccellini preparano il nido. Elizabeth Bennet sta tornando a casa.

L'incipit setta immediatamente il tono del film.

Un'opera prima rugiadosa, freschissima, umida e terrena, una straordinaria rilettura del capolavoro di Jane Austen: se pensavate che sull'iconica ed eterna storia d'amore (con Romeo e Giulietta, questa è LA storia d'amore) tra la terribile ed adorabile Lizzie e il cupissimo e uber-romantico Darcy fosse già stato detto tutto..beh..vi eravate sbagliati.

Questo Pride and Prejudice è un'esperienza nuova e inattesa, una delle più belle e ariose pellicole dell'anno.

Joe Wright filma Austen con una mano leggerissima, ma sempre puntuale, attento al minimo dettaglio. La sontuosità oleografica delle opere precedenti (compresa la versione Colin Firth-Jennifer Ehle) lascia il posto ad una precisione e ad un amore per il testo che raramente ho visto per un classico: il regista non mostra nè ostenta, ma suggerisce e richiama. L'adattamento coglie le sfumature, lo spirito dei personaggi, affrontando anche una pluralità di tematiche che lo rendono davvero un'esperienza superiore e straordinariamente fresca. L'amore certo, ma anche la lotta di classe, il tempo, la caducità della vita, il cambiamento, la differenza tra vivere ed esistere.

Ma Keira Knightley è il cuore di questo film. E' elettrica. Mi inchino davanto a te, oh Keira, perchè davvero non me lo aspettavo. Hai dimostrato che mi sbagliavo sul tuo conto, e per questo ti ringrazio. E considerando che il doppiaggio uccide un'interpretazione, non posso che essere entusiasta di te. In ogni tuo gesto, io ho rivisto Lizzie.

Matthew McFadyen è uno stupendo Mr. Darcy. Sfido chiunque a non innamorarsi di lui. Lievemente monocorde per 4/5 di film, ma del resto è un personaggio marmoreo e troppo iconografico per trovare sfumature nella recitazione. Quindi kudos a Matthew.

Donald Sutherland nel ruolo del padre di Lizzie è meraviglioso: brucia di compassione, comprensione, così paterno e caldo nei suoi affetti da lasciare commossi: il dialogo finale con la figlia è uno dei momenti più sublimi e coinvolgenti che abbia visto quest'anno. Sottile, sussurrato, un personaggio costantemente in secondo piano, un'umanità infinita.

Brenda Blethyn è come al solito una mattatrice, sempre sopra le righe, ma sempre esilarante. Davvero impagabile.

Tecnicamente il film è super. La fotografia di Roman Osin toglie letteralmente il fiato. Usando procedimenti non dissimili da quelli utilizzati da Phedon Papamichael per Sideways, il direttore della fotografia ha realizzato un piccolo e significativo miracolo. La campagna inglese non è MAI stata così strepitosa: il Kent, il Lincolnshire, il Derbyshire sono stati ripresi con una forza e un amore inconsueti. Una specie di sottile vigore epico (sottolineato dalla bellissima sequenza sulle "scogliere") pervade completamente il film, rendendolo dal punto di vista visivo qualcosa di completamente nuovo e indimenticabile.

Scenografie puntuali, e costumi così precisi: l'orlo delle gonne, i nastri usurati, i bustini logori della famiglia Bennett valgono più di mille spiegazioni sulla loro condizione economica.

E la musica di Dario Marianelli (candidato all'Oscar) spezza il cuore. Giocato quasi esclusivamente su piano e ottoni, la soundtrack è evocativa ed intima allo stesso tempo. Mai ostentata, delicata ma pervasiva, è come miele per le orecchie. Davvero su un altro livello.

Alcune sequenze sono da antologia: il ballo, la presentazione di Darcy, Lizzie sull'altalena e il tempo che passa, e il devastante confronto tra i due orgogliosi "amanti" al tempio sulla collina sotto una pioggia scrosciante e catartica. Just Amazing.

Orgoglio e Pregiudizio dimostra che certi argomenti non esauriscono mai la loro forza. Dimostra che anche un iper-classico come quello della Austen possa sempre e comunque essere riletto nel passato, presente e futuro. 

Dimostra infine che non ne avremo mai abbastanza di Lizzie e Darcy, forse le uniche due sole stelle comete in questa vita di morte e illusione.

 

VOTO: B 

 



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