cheap online pharmacy

Monday, October 26, 2009

THE TOWERING INFERNO



I FIGLI DEGLI UOMINI
-CHILDREN OF MEN-
 
Il problema maggiore del nuovo film di Alfonso Cuaron sta tutto nella struttura narrativa.
Questa affermazione sembra un'eresia, se consideriamo che Cuaron è uno dei più grandi storyteller che abbiamo: dal fondamentale Y tu mama tambien, fino al terzo episodio di Harry Potter, il regista messicano ha sempre dimostrato di essere una spanna sopra i suoi colleghi generazionali. Eppure Children of Men dal punto di vista narrativo funziona poco: l'idea c'è, la visione c'è, la regia c'è, è purtroppo tutto l'ingranaggio del racconto che manca di continuità e vigore.
E questo non è certo un problema da poco: una sceneggiatura non all'altezza rischia in più occasioni di vanificare la grandiosità e la potenza della visiona complessiva.
 
Quello che subito si palesa con grande violenza, è la rappresentazione di un futuro di incredibile sofferenza e nichilismo. La vicenda è ambientata nel 2027, e il mondo è al collasso. E vi assicuro che come spettatore non ho mai visto nulla di più terrificante e angosciante. Al confronto, il mondo di Blade Runner è disneyano. L'universo di Children of Men è quello di un'umanità che rischia l'estinzione, un mondo dove letteralmente non esiste un futuro, in quanto, per misteriose ed inspiegate motivazioni, da 18 anni ormai non nascono più bambini, e nessuna donna riesce a rimanere incinta. Senza futuro, manca l'ordine, manca la legge, manca la civiltà, manca una ragione per vivere: un Governo che distribuisce kit per il suicidio, attentati terroristici come ultimi respiri di una società in dissoluzione..La fine insomma, come mai avreste pensato di poter vedere rappresentata su grande schermo.
Il futuro di Cuaron
****SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER (evidenziare per leggere)****
è cupo, nichilista, assolutamente senza speranza. Anche il barlume di luce finale sembra quasi un inganno, come una morte che gli dei hanno destinato ad un'umanità incapace di crescere e, in fondo, di vivere.
****FINE SPOILER****
Il film è dunque un ottimo esempio di moderna fantascienza, assai lontano da modelli illustri, e in grado di presentare allo spettatore cose nuove ed originali con grande vigore e violenza.
 
Visivamente, come il regista ci ha sempre abituati, il film è sensazionale.
La fotografia virata sul grigio sporco di Emmanuel Lubezski (The New World, Lemony Snicket) è terrificante come al solito, con alcune sequenze da antologia: il piano sequenza finale è da urlo (e lacrime). Ma a lasciare di stucco è tutto il production design del film: moltiplicate all'ennesima potenza la Londra deserta e abbandonata di 28 Giorni Dopo, e solo allora avrete una vaga idea dell'epica e monumentale distruzione che questa pellicola mette in scena. In questo film Londra è tutt'altro che disabitata, ma il costante stato di allarme, la guerriglia urbana, gli scontri, le barricate, i ribelli sono rappresentati con un vigore ed una potenza di rara efficacia. Le scenografie stupiscono per il crudo realismo, e il senso di inevitabile fine di ogni cosa.
 
Se non esistesse Clive Owen, bisognerebbe inventarlo. E' un attore formidabile non tanto perchè è un buon attore, ma perchè su di lui si può sempre fare affidamento, per ogni singolo ruolo. Anche in questo caso, il suo Theo, per quanto poco si riesca a scavare nella sua identità privata, risulta di grande umanità e pregnanza. Julianne Moore se sbattete ciglio la mancate: compare si e no per 10 minuti, e non capisco perchè la promuovino a co-protagonista del film. Michael Caine è un grande, come sempre, e anche tutti gli altri comprimari, compreso il mio adorato Chiwetel Ejiofor.
 
Il film, purtroppo, ha così tanto potenziale che non riesce ad esprimersi a causa di una sceneggiatura fallace e approssimativa, con alcuni momenti assolutamente inadatti alla grandeur e al pathos globale della pellicola )con leggere sbandate nella kitscheria di quart'ordine). Alfonso Cuaron è e rimane comunque un regista di enorme livello, e dimostra con questo film di non aver limiti nella sue possibilità espressive: come dicevo più su, alcune sequenze sono memorabili, emozionanti e di grande impatto (l'imboscata lungo la strada in auto è una delle cose più terrificanti che abbia visto quest'anno, credetemi), e la visione totale del film è di rara forza e incisività, di enorme violenza emotiva. La mancata piena realizzazione della sceneggiatura, ahimè, vanifica il grosso lavoro concettuale che sta dietro quest'opera, e anzi l'aggrava di una certa inconsistenza di fondo.
Il film, in ogni caso, è una delle più curiose ed originali pellicole di fantascienza viste di recente, con intuizioni non banali. Non aspettatevi macchine volanti ed effetti speciali: qui, c'è solo spazio per la sconfitta.
 
 
VOTO: B-
 


No comments:

Post a Comment