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Sunday, November 1, 2009

INCUBI E DELIRI



M U N I C H
 
Il mio problema con Spielberg.
I suoi ultimi film sono strepitosi capolavori..
..per i primi 60 minuti.
 
Dopodichè distrugge tutto con sapiente iconoclastia.
Munich segue fondamentalmente questa regola (che raggiunge l'apice nella Guerra dei Mondi). I primi minuti sono sensazionali: tesi, silenziosi, acuti, penetranti. L'evento terroristico delle Olimpiadi di Monaco raccontato con uno stile secco e quasi documentaristico, un montaggio strepitoso di Michael Kahn che raccoglie le angoscie e i mal(um)ori degli anni '70. Intelligentissimo, sorretto da una sceneggiatura forte e incisiva per mano dello straordinario Eric Roth, finalmente un film "politico" scevro da tutte gli "obblighi morali" e le costrizioni psicologiche di uno Schindler's List ad esempio (che ritengo tuttora alquanto sopravvalutato come film). Munich è secco, durissimo, profondamente e disperatamente apolitico (e questo è un pregio non minore nell'itinerario faziosamente schierato di Spielberg).
I primi 60 minuti insomma partono con la forza di un film duro, coriaceo, secchissimo. Eric Bana è sensazionale, mai un accento fuori tono, mai un'espressione melodrammatica di troppo. Un plauso poi al direttore del casting, che ha raccolto gli attori tra le facce più significative e pregnanti di Hollywood (e non solo): uno dei migliori ensemble attoriali dell'anno.
 
Cosa succede dopo la prima ora di film?
Beh succede ciò che non dovrebbe accadere. Il film perde di forza, si avvita su se stesso, non porta a nulla se non ad una terribile e ahimè noiosa ripetizione di eventi. Alcune sequenze rimangono però ancora incisive, e fortunatamente smorzano l'effetto gravità e permettono al film di non crollare del tutto. Momenti come l'incontro con la famiglia dell'informatore, oppure la sequenza dell'omicidio in Atene, o ancora, uno dei punti più alti, la morte del sicario donna in Olanda, sono comunque degni di nota.

Tecnicamente il film è ottimo.
Annus mirabilis per il direttore della fotografia abituale di Spielberg, Janusz Kaminski, che dopo lo splendido lavoro su La Guerra dei Mondi, anche in questo caso tocca vertici strepitosi, con colori desaturati, virati in tonalità differenti a seconda dei luoghi e delle emozioni dei protagonisti. Strepitosa davvero.
Ottimo come dicevo il montaggio e anche tutta la ricostruzione degli anni '70 europei, con costumi ad hoc e scenografie accuratissime fino al minimo dettaglio.
 
Il film insomma poteva essere ottimo, se non eccellente. Si respira aria di grandezza e di alti intenti, e sicuramente è un'opera che ha una pregnanza ed importanza più a livello della tematica che affronta, piuttosto che come risultato cinematografico.
Spielberg sa fare il regista, è fuor di dubbio. Sa come si confezionano sequenze d'azione, sa come lavorare con gli attori. Dovrebbe forse osare un pò di più quando si avventura in opere di così alto livello. Non abbiamo bisogno di mediocrità, ne di un buon racconta storie. Quello di cui c'è bisogno è un'idea, una decisione, una posizione.
 
VOTO: B-

ERRATA CORRIGE:
Fonte autorevole (UltraViolet) mi ha avvertito che la domanda dell'Eternal Sunshine Contest riferita a L.A. CONFIDENTIAL è sbagliata. Chiedo scusa a tutti i partecipanti. In ogni caso i risultati non cambiano, e considero il Contest non falsato. Scusate ancora.
La Direzione del Blog.
 
LE VOTAZIONI PER ELEGGERE IL MIGLIOR FILM DELL'ANNO SONO PROLUNGATE PER TUTTA LA GIORNATA DI DOMANI. Per continuare a votare clicca qui.


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